Supersalone, una sfida vinta

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Christian Morasso
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Oltre 60mila presenze a Milano per il Supersalone, i cui effetti si distendono anche sull’indotto, provocando un effetto volano per la città. Dove tutto, o quasi, torna in presenza.

Sono stati 425 sono stati i brand espositori, di cui il 16% esteri a cui si sommano 170 giovani studenti provenienti da 22 Paesi e 39 designer indipendenti. Più della metà dei visitatori sono stati operatori di settore e buyer (il 47% provenienti dall’estero. Insomma, un risultato che batte le attese più rosee, battezzato d’altra parte da un ‘fuori programma’ del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che, intervenendo alla giornata inaugurale, aveva sottolineato come l’occasione, “che raccoglie coraggio di impresa, creatività, fantasia e cultura” fosse di “straordinario significato in questo momento del Paese per il suo rilancio e la sua ripresa”. In questo senso, aveva sottolineato, “si esprime anche il ruolo della fiera di Milano, punto di incontro e di raccordo che consente la proiezione del nostro Paese verso mercati internazionali, ma anche la sollecitazione verso il mercato interno per riprendere l’attività con pienezza e con successo”.

“Grande soddisfazione e tanta emozione” per Maria Porro, presidente del Salone del Mobile Milano, secondo la quale era importante fare un primo ma decisivo passo, esserci e dare un segnale all’intero Paese. “Siamo stati una miccia che ha innescato una reazione a catena che ha coinvolto l’intera design community internazionale, la città di Milano e tutto il settore. Ora guardiamo al futuro, con rinnovata consapevolezza del valore e della storia di questo patrimonio collettivo e con la voglia di accogliere le nuove sfide lavorando da subito alla sessantesima edizione del Salone del Mobile che si terrà dal 5 al 10 aprile 2022” ha annunciato Porro. A sollecitare l’edizione di settembre era stato anche il primo cittadino di Milano, Giuseppe Sala, che ora fa notare il “bilancio estremamente positivo”. “Io mi prendo solo un merito: quello di avere insistito tanto quando non c’era tutta questa convinzione di farlo”.

E i numeri dell’indotto parlano chiaro: dall’analisi di H-Benchmark, diffusa da Confcommercio Milano, l’occupazione media delle camere degli hotel milanesi dal 4 al 10 settembre è stata del 45% con un prezzo medio per camera di 171,6 euro e una redditività effettiva per camera (su tutte quelle disponibili) di 77,2 euro”. Certo, non sono i numeri di una edizione ‘normale del Salone, ma un primo passo che se non riequilibra l’andamento
negativo dei mesi passati, ‘riapre’ di fatto la città. Infatti, sempre dall’analisi H-Benchmark, se a occupare gli alberghi sono stati per il 38,3% gli italiani, l’8,3% proveniva dalla Gran Bretagna, il 5,9% dagli Stati Uniti, il 4,9% dalla Francia, il 3,9% dalla Germania, il 2,3% dall’Olanda. Da altri Paesi il 23,9.

Altro elemento positivo, il segnale di ripartenza del sistema fieristico, come evidenzia Luca Palermo, amministratore delegato e direttore generale di Fiera Milano: “finalmente le fiere sono ripartite. Il supersalone è il simbolo della nostra rinascita. L’edizione speciale del Salone del Mobile segna una ripartenza non solo per il settore del design ma rappresenta anche una boccata d’ossigeno per Milano, la Lombardia e il Paese”. Palermo evidenzia anche che “l’affluenza dei visitatori al supersalone conferma il successo del green pass. In questo modo si è consentita la ripartenza dell’intero settore fieristico, che si regge anche sulla presenza fisica a questo tipo di eventi. Le 60mila persone presenti in fiera in questi giorni sono anche un ottimo segnale in vista dei prossimi appuntamenti fieristici in calendario”. Lo strumento fieristico che in Italia vale 60 miliardi di euro, come ha ricordato anche il presidente Mattarella durante l’inaugurazione del supersalone, continua ad essere un punto di raccordo che favorisce la produzione del nostro Paese verso i mercati esteri. “Da qui a dicembre avremo più di 30 eventi in calendario e finalmente possiamo tornare a supportare le imprese“.

Neanche quattro mesi fa la conferma della 59a edizione, poi il conferimento dell’incarico all’architetto Stefano Boeri e oggi i numeri finali oltre le aspettative che decretano il successo del supersalone. Tre step che riassumono la cronistoria di un evento che ha per noi il sapore della sfida vinta, frutto del coraggio e della voglia di mettersi in gioco dei nostri imprenditori, desiderosi di mostrare al mondo intero le creazioni degli ultimi 18 mesi, cogliendo la grande opportunità di misurarsi con una sperimentazione preziosa” sottolinea Claudio Feltrin, presidente di FederlegnoArredo. “Credo vada riconosciuto agli imprenditori del legno-arredo, presenti con 425 brand, di aver fatto molto di più, assumendosi la responsabilità di dare alla ripartenza dell’intero Paese una bandiera, un contenitore, vorrei dire una casa“. “Lo straordinario di un team di curatori – Andrea Caputo, Maria Cristina Didero, Giorgio Donà, Anniina Koivu, Studio Folder (Marco Ferrari e Elisa Pasqual), Lukas Wegwerth – ha mostrato al mondo quale può essere il futuro delle grandi esposizioni”, rimarca afferma l’architetto Stefano Boeri, curatore di supersalone. E cioè “aperto al pubblico, all’interazione digitale e all’acquisto, con un formato espositivo limpido e capace di valorizzare i prodotti, completamente riciclabile nei materiali e smontabile negli allestimenti, il supersalone è stata la dimostrazione che, nei momenti di difficoltà, l’intreccio tra coraggio, passione e chiarezza negli obiettivi è una leva che può cambiare il mondo”.

 

 

 

 

fonte:pambianco

 

 

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