Oltre ogni attesa le presenze al Salone del Mobile. Porro, “risultato eccezionale”

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Christian Morasso
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Oltre ogni attesa la 60esima edizione del Salone del Mobile di Milano che ha chiuso ieri i battenti a quota 262.608 presenze, in sei giorni, provenienti da 173 Paesi. Il 61% di operatori di settore e buyer provenivano dall’estero.

Quasi totale la mancanza di cinesi e russi che, nel 2019, contavano più di 42.000 presenze. Di “successo internazionale” parla il presidente della manifestazione, Maria Porro: “è grande la soddisfazione – afferma – per aver superato le attese. Le presenze rappresentano un risultato eccezionale per il quale abbiamo lavorato tanto”. Un successo che conferma il “respiro internazionale” e la “coesione della comunità del design”. Ma anche il segnale che dimostra “lo stato di salute e il contenuto valoriale del Salone del Mobile, a riprova di come la capacità di lavorare in squadra di un intero settore e del suo tessuto creativo e produttivo, possano produrre eccellenza, con grandi risultati anche nei momenti più complessi a livello internazionale. Abbiamo investito sulla qualità e dimostrato la voglia di continuare a produrre innovazione e ‘raccontare le storie’ delle nostre aziende e dei nostri prodotti. Siamo stati il motore che ha riacceso nel migliore dei modi la città, con la quale il rapporto è sempre strettissimo”. “Confidiamo che questa edizione abbia dato nuova carica al settore e a Milano e che tutti abbiano percepito l’entusiasmo e la volontà di offrire un’esperienza globale e consapevole, in cui quello che conta sono le idee e lo scambio culturale, consci che pensare al futuro e anche alle nuove generazioni con il SaloneSatellite sia la via per costruire valore nel tempo” conclude Porro.

Per il presidente di FederlegnoArredo, Claudio Feltrin, che ricorda come la filiera raccolga 70mila imprese, con 294mila addetti, che generano un fatturato di quasi 50 miliardi di euro, il Salone ha confermato di essere “una formula vincente da cui non si può prescindere. La casa intelligente, il rinnovo dei materiali, l’intreccio fra tradizione e innovazione puntando alla sostenibilità intesa sempre più come leva competitiva, sono stati la dimostrazione pratica di quanto le imprese abbiano continuato a investire in questi anni seppur così difficili, senza mai smettere di guardare al futuro con ottimismo”.

“L’andamento del mercato – sottolinea Feltrin – è ancora estremamente dinamico e in salute come evidenziano le rilevazioni di FederlegnoArredo, nonostante le incognite dovute allo scenario internazionale ci costringano a essere cauti, soprattutto volgendo lo sguardo al prossimo autunno. Destano preoccupazione il tema del costo dell’energia, la difficoltà di reperimento delle materie prime, che sta diventando il tallone d’Achille della ripresa, e l’erosione del potere d’acquisto che potrebbe rallentare la domanda di un mercato ancora effervescente. Il settore legno-arredo sta rispondendo a un processo di cambiamento della società, che la pandemia ha accelerato e che ha portato le persone a riscoprire il valore della casa, nella consapevolezza che possiamo viverla in modo più confortevole, moderno e salubre, con prodotti di qualità e durevoli che rendano la nostra vita migliore. Non si tratta di una tendenza passeggera, ma – chiosa – di una trasformazione strutturale. E i risultati premiano gli sforzi delle nostre aziende, che rappresentano nel mondo quel made in Italy che ambisce a diventare leader della green economy, ridisegnando anche il futuro dell’abitare”.

 

 

 

 

 

 

fonte:pambianco

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