Durante il Wien International Hardwood Congress, l'Istituto Forestale Europeo (EFI) ha presentato preoccupanti risultati sulla situazione delle foreste, dei mercati e della lavorazione del legno in Europa. Secondo i più recenti rapporti scientifici dell'EFI, le risorse forestali dell'UE stanno faticando a supportare le elevate richieste di un'industria di lavorazione del legno matura e altamente specializzata, che è sempre più orientata all’esportazione piuttosto che al soddisfacimento dei mercati interni.
Il Collo di Bottiglia delle Foreste: Una Crisi Crescente
Negli ultimi dieci anni, diversi Paesi europei, tra cui Francia, Romania, Austria, e ora Croazia e i Balcani, hanno dovuto affrontare forti pressioni sulle loro risorse forestali. L'esportazione crescente di tronchi grezzi, unita a misure insufficienti di prevenzione contro gli incendi e le malattie, ha portato al degrado delle foreste. Questo ha aumentato il costo delle migliori qualità di legno necessarie agli impianti di segagione e ha creato un collo di bottiglia nell'approvvigionamento.
Le industrie locali di lavorazione del legno, soprattutto in queste regioni, sono in difficoltà. Mentre queste industrie dovrebbero dipendere dal legno locale "a zero chilometri", devono invece affrontare una forte concorrenza da parte di attori internazionali. Molte di queste aziende straniere partecipano direttamente o indirettamente alle aste locali di legno, spingendo i prezzi verso l'alto e speculando sul legname per poi lavorarlo nei loro Paesi di destinazione.
L'Impatto della Concorrenza Internazionale
Una delle principali sfide evidenziate è la crescente concorrenza da parte di Paesi che non rispettano gli standard europei. Molti di questi Paesi beneficiano di costi di manodopera inferiori, sovvenzioni statali per lo sviluppo industriale e normative ambientali minime. Ciò crea un campo di gioco sbilanciato, poiché questi Paesi riescono a produrre prodotti finiti in legno—come mobili, pavimenti, cofani, pannelli e anche pellet—ad un prezzo più basso, per poi esportarli nuovamente in Europa.
Questa pratica mina la competitività delle industrie basate nell'UE, già alle prese con regolamenti severi, costi crescenti e una burocrazia sempre più complessa. Ora che il mercato diventa sempre più concorrenziale a livello internazionale, in particolare nei settori dei mobili e semilavorati per interni, le aziende europee faticano a mantenere la redditività.
Il Commercio di Legno Illegale e il Green Deal dell'UE
Un'altra preoccupante tendenza riguarda il commercio di legno illegale. Le recenti indagini di Fordaq hanno rivelato una notevole differenza di prezzo tra i prodotti di legno legale e quelli illegali, in particolare quelli provenienti dalle regioni tropicali. Il legno illegale, spesso privo di documentazione, viene esportato in Asia, Medio Oriente e altre regioni con normative ambientali meno rigide. Una volta arrivato a destinazione, viene frequentemente "ripulito" e rivenduto come conforme agli standard del Green Deal europeo.
La discrepanza nei prezzi—fino al 70% in meno per il legno illegale—erosiona ulteriormente la competitività dei produttori europei che devono rispettare rigorosi requisiti legali e ambientali. Ciò non solo mina gli obiettivi del Green Deal dell'UE, ma danneggia anche le industrie locali che faticano a competere con queste pratiche di mercato sleale.
È Ora di una Politica Industriale Solida per l'UE
I risultati dell'EFI sottolineano l'urgenza di una politica industriale completa in Europa che sostenga le industrie locali, sostenibili e di alta qualità. Se le industrie europee vogliono prosperare di fronte a queste crescenti sfide, l'UE deve adottare misure decisive per proteggere le sue risorse forestali, regolamentare più efficacemente il commercio del legno e garantire una concorrenza leale.
Senza tali politiche, il futuro delle industrie tradizionali del legno in Europa appare sempre più incerto. È ora di un supporto più forte per le industrie che mantengono elevati standard ambientali, creano occupazione locale e contribuiscono alla sostenibilità economica a lungo termine dell'Europa.