Una “nuova rotta” per Essetre

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Christian Morasso
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È quasi un rito per noi arrivare nella sede di Thiene di Essetre e farci accompagnare “a fare un giro” per la fabbrica con Gianni Sella, il suo fondatore. Tanti anni di frequentazione ci permettono di parlar chiaro, di raccontarci cosa sta succedendo, di immaginare dove si potrebbe arrivare in questo mondo delle macchine per il legno e il mobile… ma non ci sono dubbi dove la conversazione si faccia più attenta e profonda, carica di soddisfazioni e di pensieri, è quando Sella ci parla delle macchine da cui siamo circondati, di cosa ha inventato dall’ultima volta che ci siamo visti, quali sono state le sue soddisfazioni più grandi e – fra queste – quanto sia bello che adesso i suoi tre figli siano di fatto alla guida dell’azienda: Andrea come responsabile tecnico e operationsCristina, direttore generale, e Nicola quale responsabile commerciale e sviluppo software.

Ci si racconta della concorrenza, di quanto la tecnologia conti sempre più, ma è inevitabile arrivare a ciò che ci ha sempre fatto guardare a Gianni Sella con grande ammirazione: la sua indiscussa capacità di trovare sempre una soluzione migliore. Ne abbiamo subito un esempio davanti a una grande macchina, una quarantina di metri per lavorare elementi in legno per l’edilizia di grandi dimensioni dove Sella ha deciso di sostituire all’enorme quadro elettrico e ai chilometri di cavi che sarebbero stati necessari per gestire motori e azionamenti su questo colosso con una serie di “piccole centraline”, disposte lungo la macchina. Una soluzione semplice, lineare, “pulita”, perfino economica…
Una macchina così grande da par capire perché la sede della Essetre, costruita una manciata di anni fa, sia stata ampliata in modo significativo.

“Siamo passati da 4.700 a 9mila metri quadrati: sembrano tanti, ma ci servono tutti”, ci conferma Gianni Sella con quel sorriso che abbiamo imparato a conoscergli. “Facciamo tante macchine, tante sono grandi e lo spazio è indispensabile. Abbiamo anche riorganizzato il nostro modo di produrre, scegliendo di creare delle vere e proprie isole dove nascono le nostre soluzioni di maggior successo, aree “intelligenti”, affiancate dagli spazi necessari per ospitare aggregati, parti e materiali per ciascuna delle linee di produzione che abbiamo strutturato.
Dobbiamo dire che il mercato ci sta premiando e che per alcune delle nostre macchine, come la “Techno Fast”, abbiamo dovuto organizzarci per la produzione in serie: manteniamo sempre quella che è una delle nostre caratteristiche fondamentali, ovvero la capacità di personalizzare le nostre proposte, ma è stato necessario arrivare a una organizzazione del lavoro più industriale, organizzandoci secondo i principi della “lean production”. Anche la nostra “Techno PF”, un’altra macchina di particolare successo, sarà presto realizzata all’interno di una linea “lean” dedicata”.

“Soddisfazioni che non mancano anche su altri versanti”, aggiunge Gianni Sella. “La filiale che abbiamo aperto nel 2020 negli Stati Uniti, a Charlotte, senza lasciarci intimorire dai problemi della pandemia, sta lavorando a pieno regime e ci permette di presentarci al meglio, con una proposta e un servizio adeguato, anche nel mercato canadese. Una crescita continua, che ci ripaga dell’aver sempre fatto scelte precise, a nostro avviso “giuste”, proponendo macchine belle e intelligenti, utili, robuste, efficaci.
Oggi nessuno può vantare una gamma di macchine per l’edilizia in legno come la nostra, una decina di macchine di taglia diversa per la lavorazione di travi e pareti che si aggiungono alle nostre soluzioni “storiche” per le lavorazioni a cinque assi dei piani, dei pannelli e dei top per cucina. Macchine robuste, che fanno tutto ciò che serve, arricchite da software specifici, elaborati da noi, che consentono di utilizzarle al meglio e con grande semplicità”.

“I risultati parlano chiaro: il nostro fatturato è raddoppiato rispetto al 2020, le nostre macchine vanno in tutto il mondo e anche l’Italia – grazie ai provvedimenti legati a “Industria 4.0” – ci sta dando enormi soddisfazioni”, interviene Cristina Sella“Siamo cresciuti molto ed è stato indispensabile “guardarci dentro”, ampliare gli spazi, coinvolgere “alte professionalità” che ci accompagnino nel nuovo cammino che abbiamo deciso di intraprendere e si affianchino alla cinquantina di addetti e alla decina di collaboratori esterni su cui oggi possiamo contare.
Lavorare in modo più intenso in tanti Paesi impone di avere persone di riferimento, una assistenza tecnica più forte e diffusa, la capacità di mantenere il passo anche quando si sta correndo.
Tutto questo ci ha imposto di rinnovarci a ogni livello, a partire dalla creazione di un consiglio di amministrazione che, per quanto specchio della nostra famiglia, identifichi compiti e responsabilità di ciascuno di noi, in modo da essere veloci, dinamici e flessibili nel riconoscere e sviluppare i nostri punti di forza per continuare a migliorare”.

 

Cambiamenti che richiedono competenze ed esperienze specifiche anche a livello manageriale. Da qui la scelta della proprietà di coinvolgere, oramai due anni fa, Giuseppe Gherardi, un manager di lunga esperienza nel mondo delle tecnologie per il legno e il mobile che ci aiuta a leggere il nuovo “cambio di pelle” di Essetre.

 “Una stagione così positiva non può che nascere da diversi fattori”, ci dice Giuseppe Gherardi“Innanzitutto la qualità delle macchine, delle tecnologie “made in Essetre”, pensate per essere performanti e dare il massimo agli utilizzatori ma, al contempo, ingegnerizzate per poter essere costruite in modo razionale. Macchine come la “Techno Fast”, razionali e con poche varianti, per quanto possano essere modulate sulle esigenze del cliente, soluzioni che declinano importanti sinergie costruttive con il grande successo che hanno sul mercato… in altre parole prodotti competitivi, che danno al cliente altissime performance ma anche facili da produrre se confrontate con le proposte dei nostri concorrenti, che per dare queste prestazioni devono progettare soluzioni speciali, taylor-made.
Il secondo fattore di successo è indubbiamente quella “freschezza” commerciale che ci consente di proporci a chiunque e ovunque con argomenti e strumenti di supporto creati per essere convincenti nel raccontare come sono fatte le nostre macchine.
Terzo fattore l’approccio alle attività di marketing, inusuale in aziende di queste dimensioni: un approccio che comunica i nostri valori in maniera equilibrata, trovando sempre il giusto mix fra valori come la tradizione, la storia dell’azienda e capacità di trasferire tutta la “innovativa genialità” che contraddistingue le nostre macchine”.

A cui si aggiunge che per l’edilizia in legno è certamente un buon momento…
“Indubbiamente: sedici anni fa la famiglia Sella è stata lungimirante scommettendo su questo segmento e creandosi una storia e una reputazione che oggi danno frutto. Anche in questo caso parlerei del particolare mix che in Essetre si è capaci di creare fra intuizione imprenditoriale, fondamenta tecnologiche e tecniche, investimenti e velocità di attuazione, perché qui fra il decidere e il fare passa pochissimo tempo!
Ne è una concreta dimostrazione che oggi stanno dominando i criteri della “lean production”, che la superficie produttiva è raddoppiata, che si investe nel rinnovamento continuo delle macchine e degli elementi che le compongono ma anche delle filiali all’estero, ricorrendo a persone e a strumenti informatici assolutamente innovativi, grazie ai quali l’intera attività di service rivista e potenziata al punto da rendere estremamente razionale a prova di errore ogni contatto con il cliente”. 

“Il tutto tenendo sempre un valore fondamentale – interviene Cristina Sella – ed è il rispetto fra noi, i nostri clienti e i nostri collaboratori, qualcosa di ben più grande e forte di una normale relazione di lavoro. Crediamo nei rapporti personali, sappiamo che sono sempre le persone a fare la differenza, a trovare le soluzioni, i punti di incontro. Abbiamo una storia che ci racconta, che parla per noi e della nostra capacità di porci sempre obbiettivi ragionevoli: questo ci rende sereni, positivi e propositivi, perché abbiamo i piedi ben piantati a terra e sappiamo fino a dove possiamo arrivare”.

“Vede, lo scorso autunno abbiamo preparato un business plan quinquennale, uno strumento non certo usuale per una realtà di questo tipo: abbiamo dovuto farlo, perché in Essetre c’è una energia tale che diventa indispensabile ragionare sugli obiettivi nel lungo periodo. Ebbene, nel frattempo è finita – speriamo una volta per tutte – una pandemia ed è scoppiata una guerra e qualcuno avrebbe subito deciso di buttare via tutto il progetto. Invece no: ci siamo interrogati e ci confrontiamo ogni giorno per modificare il nostro percorso senza smettere di incanalare idee e progetti in un percorso che ci permetta di guardare a un tempo e a risultati importanti, mantenendo estremamente positiva la nostra visione.
E poi i piani sono fatti per essere cambiati, altrimenti non si trovano gli stimoli, la forza e il coraggio per andare da nessuna parte! Pensi che nel 2020 avevamo un fatturato di poco superiore ai 9 milioni di euro; il 2021 si è chiuso a 16,5 con un portafoglio ordini per il 2022 di oltre 22 milioni e una prospettiva concreta di raggiungere i 25 milioni del 2023.
Certo, dobbiamo fare i conti con una attualità che non è certo tranquillizzante, ma in Essetre si è scelto di affiancare alla genialità, alla grande capacità tecnica altri valori, altri impegni, altre competenze perché si possa scaricare a terra ancora più valore per molto tempo. Vuole un altro esempio? Essetre non è una azienda di grandi dimensioni, ma è stata capace di fare molta innovazione e di proteggerla con i brevetti necessari, una lungimiranza e una coscienza delle proprie potenzialità che sono certamente le fondamenta più solide su cui costruire un patrimonio aziendale”.

“… e poi il futuro arriva da solo, non c’è bisogno di cercarlo”, conclude Gianni Sella con uno dei suoi sorrisi. “Sono in nostri clienti a portarcelo, è il confrontarci con loro che lo crea… ogni volta è una sfida, ma lavoriamo così da cinquant’anni e siamo oramai abituati ad andare avanti, a fare sempre e comunque tutto quello che serve, che si deve…”.

 

 

 

 

fonte:xylon

 

 

 

 

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