VIDEO: ORSINI: PER FAR RIPARTIRE IL PAESE SERVE ELETTROCHOC EDILIZIA

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Christian Morasso
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Milano – Il presidente di Federlegno Arredo, Emanuele Orsini, lancia la sua richiesta al governo in occasione del primo rapporto sul settore legno arredo, presentato a Milano. L’edilizia rappresenta un comparto trainante per tutto il mondo del legno e dell’arredo, e con il crollo dei permessi per costruire da 240mila a 40mila dal 2007 al 2016 è chiaro che anche questo settore ne ha risentito, sebbene i numeri siano positivi.

00.14.09 credo che una modifica al bonus sismico inserendo la demolizione nella manovra sia fondamentale perchè fa ripartire anche un pezzo di economia. Oltre questo bisogna creare delle premialità su chi demolisce pezzi di edifici 00.14.46

Orsini non appare molto fiducioso sull’efficacia del piano periferie per una ripresa del settore:

“Io sono stato molto attento a questo piano presentato per la riqualificazione urbana delle periferie ma credo che questo non impatti sulle imprese medio piccole ma solo su quelle grandi e strutturare e noi dobbiamo far ripartire il Paese in modo capillare”.

Nel 2016 il settore del legno-arredo ha registrato un fatturato di 41 miliari, in crescita del 2,2% sul 2015. Di questo il 38% sono esportazioni, in crescita dell’1% sul 2015.

“Le esportazioni oggi per noi equivalgono a 15,3 miliardi di fatturato, un numero importante che va monitorato. Qualche preoccupazione oggi l’abbiamo sicuramente sull’Iran per i movimenti geopolitici, ma crediamo possa esserci una riapertura sulla Russia, che è un mercato molto importante per quanto riguarda il mondo del classico nell’arredamento”.

Ad oggi l’Italia è il principale fornitore di arredamento nel mondo, preceduta solo dalla Cina, che non compete sulla stessa fascia di prodotto, e tallonata dalla Germania. Segnali positivi arrivano anche dal sistema dell’arredamento con un valore della produzione salito a 20 miliardi nel 2016 in crescita del 2,3% sul 2015, con le esportazioni in aumento dell’1,6%, e soprattutto un mercato interno in crescita trainato dal bonus mobili che a fine 2016 si stima abbia generato una spesa di oltre 4 miliardi salvaguardando 10mila posti di lavoro. Ma accanto a questo ci sono dei segmenti che soffrono, complice l’andamento dell’edilizia:

“Tutto il mondo delle finiture sta soffrendo e noi ci faremo carico di questo nella richiesta al governo di inserire il mondo delle porte e dei pavimenti in legno o all’interno del bonus mobili o all’interno del provvedimento di ristrutturazione”.

In questo piano prospettato da Orsini un ruolo chiave è giocato dalla formazione dei giovani, elemento essenziale visto che da qui al 2020 la filiera, che oggi conta 320mila addetti, avrà 31 mila nuovi assunti con un 24 mila persone in uscita e un saldo positivo di 7mila nuovi professionisti.

Fonte: RDS

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