FederlegnoArredo, a luglio-settembre export filiera prosegue rallentamento

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Christian Morasso
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FederlegnoArredo, a luglio-settembre export filiera prosegue rallentamento

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Le esportazioni della filiera legno-arredo nei primi nove mesi del 2022 sono state pari a circa 15,6 miliardi di euro  e sono cresciute complessivamente in tutte le regioni italiane del 16%, rispetto allo stesso periodo del 2021. 

Un dato ancora positivo, ma che evidenzia il rallentamento in essere ormai da tempo: basti pensare che nel semestre gennaio-giugno 2022 la crescita di export della filiera L-A era stata del 18,4%, decrescendo trimestre dopo trimestre nel confronto con i trimestri del ‘21: dal +21% del primo trimestre, al + 16% del secondo, al + 11% di luglio-settembre 2022. A dirlo sono i dati elaborati dal centro studi di FederlegnoArredo di fonte Istat, che fotografano lo stato di salute di un settore prevalentemente votato all’export e in cui Lombardia, Veneto e Friuli-Venezia Giulia coprono quasi il 70% del valore esportato.

 

La Lombardia (3,7 miliardi di euro) con il +18,8% di export di filiera si conferma tendenzialmente stabile rispetto al risultato di gennaio-giugno (+19%) e di luglio-settembre +18,4%. Confrontando i primi tre trimestri ’22 con i trimestri ‘21, si passa dal +22,8% di gennaio-marzo, al +15,8% di aprile-giugno per poi risalire a luglio-settembre al 18,4%.

Esporta principalmente in Francia (+14,5%) ma ha registrato la crescita più consistente negli Stati Uniti - secondo mercato di sbocco - con un +30,7%, mentre negli Emirati Arabi Uniti - decimo mercato - la crescita è stata del +27,7%. La provincia di Monza e Brianza risulta al terzo posto in Italia per valore esportato con 983 milioni di euro e una crescita pari al 19,2%.

 

Il Veneto (3 miliardi di euro) presenta invece qualche segno di rallentamento, passando dal +15,5% di gennaio giugno 2022, al +14,5% di gennaio-settembre e con un luglio-settembre che scende a +12,3%, arretrando di circa 2 punti dal primo trimestre (+14,6%) e di ben 4 punti dal secondo trimestre (+16.4%).

La regione ha in Germania lo sbocco principale per il suo export, dove la crescita è del +19,1%, ma sono le esportazioni verso il Belgio - settimo mercato - con un +20,5% a decretarlo il Paese con la crescita maggiore tra i Paesi più significativi. Treviso rimane la prima provincia a livello nazionale per valore esportato della filiera legno-arredo con 1,8 miliardi di euro e un +12,7% rispetto allo stesso periodo del 2021.

FederlegnoArredo, a luglio-settembre export filiera prosegue rallentamento

Il Friuli Venezia Giulia (1,9 miliardi di euro) con un +21,7% è la regione che ha registrato la variazione percentuale più alta nei primi 9 mesi del 2022, ma allo stesso tempo è quella che ha registrato la frenata più brusca rispetto al +25% del semestre precedente, con i trimestri che evidenziano un netto calo rispetto al ’21 pari a oltre 11 punti percentuali: primo trimestre +26,4%; secondo trimestre +23,8%; terzo trimestre +15%.

 

 

Nella top del Paesi è il Regno Unito ad aggiudicarsi il primo posto con un +28,5%. Al secondo posto gli Stati Uniti (+51,4%) che insieme al Canada (+92,7%) al settimo posto, registrano gli andamenti migliori. Pordenone è la seconda provincia in Italia per valore esportato con 1,2 miliardi di euro e un +27,2%.

“Appare ormai chiaro che il trend di crescita stia progressivamente subendo rallentamenti in tutto il territorio nazionale e anche nelle regioni più importanti per la nostra filiera. Lo stesso +11% di luglio-settembre 2022 -commenta Claudio Feltrin, presidente di FederlegnoArredo- che era un +18,4% a gennaio-giugno, non può farci certo dormire sonni tranquilli, dal momento che come evidenziano anche recenti ricerche e la stessa Bankitalia, l’inflazione non è destinata a scendere e i fatturati delle aziende, soprattutto delle più piccole, potrebbero essere gonfiati dal caro prezzi e dall’adeguamento dei listini, riducendo drasticamente la crescita e il margine. Se la Lombardia riesce in qualche modo a mantenersi stabile, maggiori segni di rallentamento si registrano in Veneto e soprattutto in Friuli Venezia Giulia", aggiunge ancora.

 

"Resta al momento prematuro riuscire a dare una chiave di lettura univoca e ‘scientifica’- prosegue Feltrin - ma potremmo azzardare l’ipotesi che il merito della tenuta lombarda sia figlia soprattutto della vocazione della regione all’export verso gli USA nell’alto di gamma dei mobili. Non possiamo infatti dimenticare come le ricadute della guerra in Ucraina e il peso del caro energia, si facciano sentire molto di più in Europa, come starebbero a dimostrare anche i dati del Veneto che ha ancora nel vecchio continente i suoi maggiori mercati di sbocco, a partire da Germania e Francia", sottolinea.

 

"Gli 11 punti persi dal Friuli-Venezia Giulia sembrano trovare riscontro -continua il presidente- nell’arretramento sui maggiori mercati di sbocco, a partire dal Regno Unito dove ne perde 6 e dagli Stati Uniti dove da giugno ne perde ben 12. Ovvio che il perdurare del conflitto ucraino potrebbe favorire regioni che hanno il loro core business oltre Oceano o in Paesi emergenti fuori dall’Europa e indirizzati a un pubblico di alta fascia, più indenne dal caro vita”, conclude.

 

A livello di comparti, sono i mobili ad essere ancora i più significativi della filiera per valore esportato (oltre 9 miliardi di euro complessivi) con una crescita del +16% nel periodo gennaio-settembre 2022.

Nel primo semestre dell’anno il comparto aveva invece raggiunto il +18,2% per poi, scendere al +11,5% di luglio-settembre 2022. Rispecchiando a grandi linee l’andamento nel suo complesso della filiera legno-arredo, che è particolarmente votata proprio all’export di mobili.


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