Il piano Marshall dell'Italia per gli italiani partirà con 267 morti?

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christian morasso
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Il sottoscritto e tutta la Fordaq si stringono alle famiglie e concittadini colpiti dal terremoto in Centro Italia.

Ancora una volta si assiste a un'ecatombe di vite che addolora tutti ma soprattutto sorprende per la fragilità e abbandono dei nostri entroterra : paesini che si spopolano perchè i giovani non hanno opportunità, che vivono solo 2-3 mesi l'anno per le vacanze dei cittadini, che ricevono più solidarietà dai loro emigrati americani di inizio secolo che dal loro Governo.

A nulla servono i numeri verdi di raccolta fondi e le pelose dichiarazioni delle banche per il blocco dei mutui per 6 mesi: la popolazione italiana delle campagne, montagne e coste sono tenute nel medioevo da governanti che hanno il loro tornaconto a non collegarli a internet, a non collegarli agevolmente con strade, treni o autobus  e, soprattutto, a non garantirgli prestiti o "rottamazioni" di case medioevali.  Insomma, interessa mantenerli improduttivi, mantenerli solo votanti per le false speranze proposte in campagne elettorali fotocopiate dagli anni '60.

Oggi in tutti i Paesi occidentali civili troviamo in campagna centri di eccellenza e condizioni di lavoro uguali alla città: molti europei possono lavorare da paesini dell'Andalusia ( e infatti si vede lo sviluppo nel Sud della Spagna) , dal Marocco, da ogni paese dell'Irlanda, dalle foreste della Romania e non parliamo del Nord Europa. In Italia no. 

Da noi in campagna si raccolgono solo castagne, funghi e legna da ardere. Al massimo si produce qualche formaggetta o salume tipico. In montagna e sulle coste ormai si conta solo sulla neve o sul terrorismo per avere stagioni ricche di turisti 4 mesi l'anno. Non menziono le campagne del nord, ormai abbruttite da zone industriali in concorrenza fra comuni per qualche IMU in più.

La possibilità di lavorare da un garage come Steve Jobs nella casa dove abitava , nella campagna di San Francisco dei lontani anni '80, da noi è un miraggio ancora oggi.

Il nostro motto dovrebbe essere GLOCAL (Global business, local production), invece si pensa a fare speculazione nelle province italiane, dall'edilizia alle risorse naturali.

Ora, grazie a imprenditori italiani lungimiranti e ispirati, spesso nati nelle province (non in borsa) , abbiamo un patrimonio di capacità edilizie che si è sviluppato negli ultimi 20 anni ad altissimo livello: imprese di costruzioni in legno con sistemi legati alla bioedilizia, benessere e antisismica fra i più avanzati nel Mondo. 

Oggi questo patrimonio è apprezzato per la maggior parte da committenti privati di medio-alto ceto sociale oppure dai terremotati con l'aiuto dello Stato.

Quest'ultimo target utenti non è più tollerabile per un Paese civile: non si possono sacrificare 267 uomini, donne e bambini per far muovere lo Stato a obbligare Comuni e banche ad approvare licenze e mutui per queste case in legno. Non si possono più tollerare Università e scuole per geometri che non insegnino come costruire edifici con il legno. Non si può più tollerare l'arretratezza e ignoranza della burocrazia.

Il nostro Paese necessita di una valorizzazione dei giovani e imprese PER il territorio italiano così come è : fragile, sismico ma bello e pieno di storia da salvaguardare. 

Gli edifici crollati potevano essere ristrutturati con tetti in legno più leggeri o addirittura sostituiti da edifici in legno con esterni in stile come in tutte le zone sismiche del Mondo; ma anche i fiumi possono essere puliti per evitare alluvioni distruttive e, magari , ripascere le coste erose dal mare; ma anche i boschi puliti e gestiti accuratamente creerebbero biomassa per l'energia che manca alla nostra cara Italia.  

L'Italia è bellissima e piena di risorse, ma se un Governo non pensa ai suoi concittadini più poveri e a convertire le risorse in benefici per tutti sarà sempre di più un Paese arretrato disponibile per pochi fortunati ...o, come dicono adesso, caste. 

 

 

 

 

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Mostra 2 commenti:

Fethi Cherif
hai completamente ragione...L'Italia grazie a questi politici è condannata per essere distrutta in tutta la sua storia e tradizione .
Mario Rosso
Mi trovo perfettamente d'accordo Aggiungo che come per la certificazione energetica OBLIGATORIA in ogni atto di passaggio di proprietà così dovrebbe esserlo il certificato sismico. Per salvaguardare un valore patrimoniale fasullo si continua a far comprare "ciofeche " ai giovani che poi magari il giorno dopo aver stipulato il mutuo ,crollano per un sisma di poco conto