REGGIO EMILIA. Si sta rivelando alquanto difficoltosa la vendita in asta giudiziaria degli asset derivanti dal fallimento della New Line, dichiarato nel luglio 2015. Mentre procede a livello giudiziario l’intricato iter penale – secondo gli investigatori, dietro al default c’era una gigantesca truffa sull’Iva per la quale la procura di Modena accusa sei persone – il rientro dal “buco” creato da quelli che erano due conosciutissimi punti vendita cittadini (la Caam Sport di via Mazzacurati e Computerline di via Kennedy) procede a piccoli passi, soprattutto per l’ex Caam.
«Finora abbiamo ricavato 1,7 milioni di euro – afferma il curatore fallimentare avvocato Giulio Terzi – Le operazioni della liquidazione dell’attivo sono in corso; non daranno risultati eccezionali ma ci stiamo lavorando alacremente. Non sappiamo quanto riusciremo a ricavare, dipende dall’appetibilità di questi beni». Il problema è che di appetibile c’è ben poco, almeno per l’ex Caam, «uno stabilimento enorme pieno di cianfrusaglie».
La voragine lasciata dalla New Line Spa ha raggiunto i 270 milioni di euro. Per entità dei debiti lasciati, si tratta di uno dei più grandi dissesti aziendali degli ultimi tempi nella nostra provincia e soprattutto quello in cui è più grande il divario tra il passivo e l’attivo. Quel che resta delle aziende è ora sotto tutela di Terzi, nominato curatore fallimentare dal giudice Virgilio Notari.
Il suo compito però si sta rivelando più arduo del previsto: finora Terzi è riuscito a racimolare ben poco, recuperando alcuni crediti e vendendo le biciclette rimaste nel magazzino dell’ex Caam. Tutto quanto si trova nello stabilimento di via Mazzacurati, da 1.700 metri quadrati, andrà all’asta tramite l’Istituto di vendite giudiziarie del tribunale di Reggio: bici, abbigliamento sportivo, scarpe, ferramenta, legname, arredi e mobili d’ufficio, attrezzature. Questa settimana sono andati all’asta ulteriori due lotti: 748 biciclette (nuove e imballate, marca Merida, prezzo base 170mila euro, vendita svoltasi online in modalità live auction) e l’altro da 100 pezzi tra componenti, accessori e attrezzi di varie marche e modelli per due ruote, prezzo base 2.100 euro, vendita svoltasi online con la modalità della gara a tempo. Una goccia nel mare.
E il tempo stringe: «Abbiamo urgenza di liberare lo stabile, che va riconsegnato al proprietario. Non è in sua disponibilità da due anni, dalla dichiarazione di fallimento. Perciò non stiamo perdendo tempo. Possiamo dire ai reggiani che i lotti sono vere e proprie occasioni».
Sulla tempistica di questo lavoro immane, Terzi non si sbilancia: «Non faccio previsioni, la situazione è complessa in partenza».