Legname, il nodo dei prezzi al rialzo

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Christian Morasso
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L’aumento dei prezzi del legname sta creando molti problemi alla filiera italiana del settore. La causa principale è la scarsa reperibilità della materia prima, per cui si genera una pressione della domanda sull’offerta. Con il mercato sempre più globalizzato, le segherie austriache (principale fonte di rifornimento per le aziende italiane) ricevono richiesta di legname da tutto il mondo. La domanda è in forte crescita soprattutto dagli Stati Uniti, dopo che l’Amministrazione Trump ha introdotti i dazi sulle importazioni di legname canadese, favorendo di fatto i rifornimenti dall’Europa. Fino alla metà dello scorso anno la questione ha assunto dimensioni limitate per l’Italia, in virtù

del numero elevato di alberi morti a causa di eventi atmosferici eccezionali, ai quali erano seguiti attacchi da parte di insetti xilofagi. Negli ultimi mesi, invece, la situazione è precipitata. “Ci troviamo da una parte a fronteggiare costi crescenti e dall’altra dobbiamo contenere i prezzi di vendita, alla luce della debole crescita economica”, commenta Ezio Daniele, presidente di Assoimballaggi. Che punta il dito contro la visione “miope” del nostro Paese nel considerare i boschi. “Vengono visti solo come risorse ambientali, ma non anche come generatori di reddito”.

Intanto, per quel che riguarda la produzione nostrana arrivano segnali positivi dal mercato. Quella a marchio Fitok (certificazione fitosanitaria degli imballaggi in legno, ovvero la garanzia della loro neutralità rispetto alla diffusione di organismi nocivi) nel primo trimestre del 2017 è risultata in crescita dell’11% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Mentre tra gennaio e marzo, la produzione e riparazione a marchio Epal (che tra il nome dell’omonima associazione europea che riunisce operatori di tutta la filiera impegnati a garantire materiale di qualità certificata) è aumentata del 5% rispetto allo stesso periodo del 2016, con più di 1,3 milioni di pallet prodotti. Mentre quelli riparati ammontano a un milione, vale a dire il 28% in più nel confronto a un anno.

Fonte: La Repubblica, Dall'Oglio

 

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